Segesta

La città fu fondata in epoca preellenica dagli Elimi, una popolazione di incerta origine, probabilmente orientale. Assurse ben presto a grande importanza sia economicamente che per la sua posizione strategica tra le città puniche delle coste settentrionali ed occidentali. Fu eterna nemica di Selinunte, contro la quale invocò nel 409 a.C. l'aiuto dei Cartaginesi che la rasero al suolo. La distruzione di Selinunte segnò definitivamente l'ingresso di Segesta nelI'orbita punica, ma ciò non ebbe influenza sui costumi della popolazione che, al contrario, andarono sempre più ellenizzandosi. Durante la dominazione romana la città ebbe un buon trattamento grazie ad una supposta "parentela" fra i due popoli, ma andò ugualmente sempre più decadendo, finché se ne perse anche il nome. Ad oggi è stata molto poco esplorata, sebbene la campagna di scavi in corso abbia già messo in luce le prime vestigia delle antiche abitazioni. Sono stati portati alla luce solo due monumenti, il teatro ed il tempio. Il primo, fondato nel V secolo sulla sommità del monte Barbaro, in posizione altamente scenografica, fu riedificato in età ellenistica e mantiene oggi l'aspetto di questa seconda costruzione. La cavea, di 63 m di diametro, è in buono stato di conservazione, mentre della scena rimangono solo le strutture inferiori. Il teatro viene utilizzato per rappresentazioni classiche. Il tempio è probabilmente l'edificio più cospicuo di un santuario suburbano tuttora inesplorato. Eretto anch'esso nel V secolo, è un esastilo periptero. Si presenta incompiuto: le colonne non furono scanalate, non vi sono tracce della copertura e della cella. Il tempio grandeggia solitario su un poggio in posizione molto suggestiva, ed è uno dei più perfetti e meglio conservati esempi di arte dorica.

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